venerdì 12 giugno 2009

Di chi sei?

Mi guardava, forse si sentiva sola. Ma avevo le mani impegnate e non potevo distrarmi. Rialzando lo sguardo l'ho rivista: sempre lì. Me ne sono andato.
Il giorno dopo stessa situazione, lei ancora lì. Mi sono chiesto di chi fosse, perchè sembrava abbandonata, sola su quella mattonella sempre più sporca. Forse era atterrata lì dopo aver lasciato un naso che si era soffiato fortemente e senza perizia. Il soffiatore forse l'aveva notata e si era probabilmente chiesto se doveva pulirla dal muro, avvolgerla nella carta-igienica che aveva appena avvolto il naso e gettarla nel water closet lì in basso. Ma no, ne aveva avuto pietà e l'aveva lasciata lì. O non se n'era curato, o affatto se n'era accorto che la sua caccolina era finita incollata sulla mattonella.
Passarono i giorni. La donna delle pulizie la guardava con disprezzo e sentiva l'odio crescere per chi l'aveva lasciata lì. Non era la sua, toccava forse a lei darle il colpo di grazia? No, da contratto no. E altri, tutti, almeno quelli abbastanza alti per avere la mattonella che la ospitava davanti agli occhi, la guardavano con disprezzo. Disprezzo per lei e odio per chi l'aveva abbandonata e finalmente odio per lei, perchè i sentimenti devono sempre impattare una carne altrimenti non sentono.
E quando non sei di nessuno ti disprezzano e l'odio per chi ti ha abbandonata ce l'hai come sovrappiù tutto per te, povera caccolina.
Passarono le stagioni, ed eri lì, perchè non potevi muoverti da te. Eri lì perchè qualcuno ti ci aveva abbandonata. Non avevi prenotato un last minute su expedia "volo+macchina+hotel" con destinazione mattonella.
Un giorno entrò in bagno un uomo con una tuta bianca e una lancia a pressione in mano. Neanche ti vide. Ma pulì la mattonella.

Nessun commento: