giovedì 10 dicembre 2009

Turwind

lunedì 26 ottobre 2009

venerdì 12 giugno 2009

Di chi sei?

Mi guardava, forse si sentiva sola. Ma avevo le mani impegnate e non potevo distrarmi. Rialzando lo sguardo l'ho rivista: sempre lì. Me ne sono andato.
Il giorno dopo stessa situazione, lei ancora lì. Mi sono chiesto di chi fosse, perchè sembrava abbandonata, sola su quella mattonella sempre più sporca. Forse era atterrata lì dopo aver lasciato un naso che si era soffiato fortemente e senza perizia. Il soffiatore forse l'aveva notata e si era probabilmente chiesto se doveva pulirla dal muro, avvolgerla nella carta-igienica che aveva appena avvolto il naso e gettarla nel water closet lì in basso. Ma no, ne aveva avuto pietà e l'aveva lasciata lì. O non se n'era curato, o affatto se n'era accorto che la sua caccolina era finita incollata sulla mattonella.
Passarono i giorni. La donna delle pulizie la guardava con disprezzo e sentiva l'odio crescere per chi l'aveva lasciata lì. Non era la sua, toccava forse a lei darle il colpo di grazia? No, da contratto no. E altri, tutti, almeno quelli abbastanza alti per avere la mattonella che la ospitava davanti agli occhi, la guardavano con disprezzo. Disprezzo per lei e odio per chi l'aveva abbandonata e finalmente odio per lei, perchè i sentimenti devono sempre impattare una carne altrimenti non sentono.
E quando non sei di nessuno ti disprezzano e l'odio per chi ti ha abbandonata ce l'hai come sovrappiù tutto per te, povera caccolina.
Passarono le stagioni, ed eri lì, perchè non potevi muoverti da te. Eri lì perchè qualcuno ti ci aveva abbandonata. Non avevi prenotato un last minute su expedia "volo+macchina+hotel" con destinazione mattonella.
Un giorno entrò in bagno un uomo con una tuta bianca e una lancia a pressione in mano. Neanche ti vide. Ma pulì la mattonella.

12 giugno 2009

C’è coso, lì, come si chiama, che un po’ ti spia nelle mutande, vuole sapere se ti fai le seghe, a che ora, con chi, e se magari, dopo, ti accendi una sigaretta, pretende di sapere di quale marca. Convinto che tutto ciò rientri nel diritto inviolabile del giornalismo. C’è quell’altro che sbatte in prima pagina cos’hai detto per telefono a tua zia, magari la solita raccomandazione sull’artrosi. E che se poi gli dici: stronzo, convoca sedutastante i vertici cittadini, regionali, nazionali e planetari della corporazione giornalistica per stendere un comunicato dove si sentenzia che tua lurida intenzione, in verità, è uccidere la notizia, abolire la democrazia, cancellare il suffragio universale e ripristinare lo schiavismo. Ci fosse, al mondo, un automobilista incidentato che il giorno dopo abbia potuto leggere sul giornale il suo incidente tal quale. Mai. Ti muoiono sei bambini travolti da una Jaguar? Arriva l’inviato: “Dica, che sentimenti prova come padre?”. Giornali che dirigono partiti, che linciano un tanto al chilo, magistrati che sentenziano a mezzo stampa, farmacisti che stampano gazzette, “si indebolisce l’informazione”, recitava ieri un comunicato congiunto delle federazioni dei giornalisti e degli editori. E che volevate? Pure rafforzarla?

di Andrea Marcenaro

© 2009 - FOGLIO QUOTIDIANO

martedì 26 maggio 2009

Parrucchiere a Milano

In via Gian Giacomo Mora ho trovato 3 professionisti del taglio a 15 euro con lavaggio incluso. Rifinitura con lametta di rasoio inclusa. Sono entrato alle 19.20, a 10 minuti dalla chiusura e sono stato servito come se fossero state le 8 del mattino, con la dovuta calma e perizia.
E ho imparato dal barbiere che Gianfranco Mora, che da il nome alla via, era stato accusato di essere un untore e proprio in quella strada aveva la sua bottega. A questa notizia mi è subito parso, da fuori, arrivare il rumore dei cavalli e dei carretti che 400 anni fa transitavano per quella via, oggi poco trafficata.

lunedì 9 febbraio 2009

Cosa puoi fare

Cosa puoi fare se cercano di ammazzarti mentre dormi? Perchè sta succedendo che mentre stai dormendo qualcuno ha deciso che la tua vita non ha più senso. E gli fa schifo continuare a vederti così. I genitori, i giudici e i giornalisti. Svegliati Eluana, non puoi più dormire!